Era il 1984 quando Michael Jordan vinse il torneo NCAA con i suoi Tar Heels, per poi conquistare qualche mese più tardi, l’oro alle Olimpiadi di Los Angeles. Per completare l’annata spettacolare venne scelto terzo nel draft del NBA.
Come ogni atleta promettente, Jordan era in cerca di un contratto di sponsorizzazione. Tuttavia, Jordan non aveva alcuna intenzione di firmare con la Nike. Cercò di firmare con l’Adidas giacché era fan di lunga data dei loro prodotti. Dopo provò a firmare con la Converse che all’epoca aveva la fetta più grossa del mercato di sponsorizzazioni NBA.
La Nike al tempo non era il gigante dell’abbigliamento sportivo che è oggi. L’azienda era specializzata in scarpe da corsa e aveva deciso di espandere le operazioni per non rischiare di cadere in oscurità considerando che la moda delle scarpe da corsa si stava affievolendo. L’azienda riteneva che Jordan sarebbe diventato una grandissima star nel NBA e che il suo carisma e charm l’avrebbero reso il portavoce perfetto per aiutare l’azienda a crescere. Avevano ragione, eccome.
La Nike fece di tutto per firmare Jordan. Gli proposero di chiamare la nuova linea di scarpe col nome del giocatore, così nacque il nome del marchio, Air Jordan. Non ancora convinto, il padre e l’agente di Jordan gli suggerirono di andare alla sede della Nike per assistere alla presentazione che la Nike gli aveva preparato; presentazione con tanto di video e colonna sonora (“Jump” dei Pointer Sisters).
Su consiglio del padre e del suo agente, Jordan firmò finalmente per la Nike. Poco dopo uscirono le Air Jordan I e rivoluzionarono l’industria delle scarpe da ginnastica. Fino a quel momento, tutte le scarpe da ginnastica erano prevalentemente bianche; le Air Jordan invece erano rosse e nere e mentre il pubblico le adorava, la NBA non era altrettanto entusiasta. A Jordan veniva inflitta una sanzione di $5000 ogni volta che le indossava sul parquet.
Quando le Air Jordan III uscirono, Jordan stesso aveva più potere decisionale sul design della scarpa. Quella stampa “a elefante” (l’effetto che fa sembrar la scarpa già indossata) per cui sono tanto famose le Air Jordan III? Quell’elemento del design venne aggiunto dopo che Jordan chiese di far sembrar le scarpe indossate anche quando nuove di zecca. Queste furono anche le prime scarpe della linea a figurare il logo “jumpman” (ossia l’immagine di Jordan mentre salta), mentre le Air Jordan I e II come logo figuravano un paio di ali. Le Air Jordan III furono anche le prime scarpe a mostrare la suola “ad aria” nel tacco della scarpa. Le Air Jordan III diventarono le scarpe preferite di Michael nella storia dell’intera linea. Quell’anno (1988) vinse il titolo di MVP e migliore giocatore difensivo dell’anno, e rifirmo’ per la Nike.
La partenership tra Jordan e la Nike continuò ad avere un grandissimo successo commerciale, al punto che la Nike creò “The Jordan Brand” (il marchio Jordan) come “sub-brand” dell’azienda.


